museo della civiltà contadina

3 buoni motivi per visitare il Museo della Civiltà Contadina di Tuglie secondo Barbara

1. Il bisogno aguzza l’ingegno

Ho sempre pensato che il Museo della Civiltà Contadina di Tuglie fosse una sorta di stargate capace di catapultare il visitatore nel passato: un passato sicuramente problematico e pieno di privazioni ma autentico, genuino. Ho sempre cercato di immaginare come fosse la vita raccontata dai miei nonni: possibile che in passato realmente “nu se minava via nenzi?”. E il fatto di trasformare la cenere o l’olio in detersivo per la biancheria? Pura alchimia! Ebbene, grazie a questo incantevole luogo, tante e tante altre mie curiosità sono state soddisfatte. Gli attrezzi più disparati e bizzarri raccolti in questo museo, non sono solo una testimonianza dell’arte dell’arrangiarsi dei nostri nonni ma anche della genialità che portava queste persone a inventare strumenti per rendere le loro vite un po’ meno complicate. Ricordo ad esempio la mia sorpresa di fronte ad un aggeggio buffo simile ad una trottola, fatto di legno, spago e una punta d’acciaio. -È per caso un giocattolo?- chiesi.
Signorina, questo è uno “Cconza ‘mbili”. Serviva per aggiustare i piatti in terracotta che si rompevano. Fungeva come una sorta di trapano- spiegò la guida.

2. Non si facevano mancare nulla

Recarsi al Museo della civiltà contadina inoltre, è un’occasione per visitare il Palazzo Ducale che lo ospita. Particolarità del Palazzo è che nonostante sia ubicato nella piazza del paese, tra stradine e vichi, abbia alle sue spalle ettari di campagna. In questa campagna, attraversata dalla ferrovia, i nobili che un tempo abitavano il Palazzo, ebbero una bizzarra trovata: fecero creare una fermata apposita per loro, delineata da un piccolo cancelletto ancora oggi visibile. I treni che circolavano per quella direzione, avevano l’obbligo di fermarsi in corrispondenza di quella fermata privata. Essere ricchi e nobili, significava anche questo.

3. Impara l’arte e mettila da parte

Il Museo offre inoltre vari servizi e attività come la masseria didattica che permette a grandi e piccoli di conoscere le piante e i loro frutti, di coltivare il baco da seta, di apprendere a produrre burro e formaggi, confetture e miele.


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Barbara Cataldo nasce a Parabita nel 1984. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, collabora spesso con scuole di lingua italiana del luogo nelle vesti di guida turistica, permettendo anche a stranieri di tutto il mondo di apprezzare e godere delle bellezze del Salento.


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