Caravaggio

CARAVAGGIO AL CASTELLO ARAGONESE DI OTRANTO

 CARAVAGGIO AL CASTELLO ARAGONESE DI OTRANTO

 

Da domenica 11 giugno a domenica 24 settembre.
Tutti i giorni dalle 10 alle 24
Castello Aragonese – Otranto (Le)
Ingresso 12/10/6 euro
(la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura del Castello)
Info 0836210094
www.mostracaravaggio.it

Sabato 10 giugno al Castello Aragonese di Otranto, si è tenuta l’inaugurazione di due importanti e imperdibili mostre tra arte e fotografia. Sino al 24 settembre, il Comune di Otranto e Civita Mostre propongono, nelle sale e negli spazi del Castello, Caravaggio e i caravaggeschi nell’Italia meridionale a cura di Maria Cristina Bandera e Genius Loci, nel teatro dell’arte di Roberto Cotroneo

Caravaggio e i caravaggeschi nell’Italia meridionale propone una selezione di opere provenienti dalla collezione della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, che custodisce il lascito di quello che è stato il più importante storico dell’arte italiano ma anche uno straordinario collezionista. Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970) è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo. Alla pittura del Caravaggio (Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Milano 1571 – Porto Ercole 1610) e ai suoi seguaci, i cosiddetti caravaggeschi,  ha dedicato una vita di studi, a partire dalla tesi di laurea sul Caravaggio del 1911. Si trattò, a quella data, di una scelta pioneristica, tanto all’epoca il pittore era uno dei “meno conosciuti dell’arte italiana”. Longhi seppe da subito riconoscere la portata rivoluzionaria della pittura del Merisi, così da intenderlo come “il primo pittore dell’età moderna”. Nella sua dimora fiorentina – villa Il Tasso –, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata, raccolse un numero notevole di opere dei maestri di tutte le epoche, che furono per lui occasione di ricerca e di studio. Tra queste il nucleo più importante e significativo è senza dubbio quello che comprende le opere del Caravaggio e dei caravaggeschi, formatosi attorno al Ragazzo morso da un ramarro del Merisi, da lui acquistato verso il 1928. Il dipinto, che risale all’inizio del soggiorno romano di Caravaggio, all’incirca nel 1596-1597, colpisce innanzitutto per la resa del brusco scatto con cui il giovane si ritrae improvvisamente per il morso di un ramarro, quasi come in una istantanea fotografica, ma anche per la “diligenza” con cui ha reso il brano della natura morta con la caraffa e i fiori, un genere pittorico riportato a dignità autonoma proprio dal Caravaggio. Nella mostra, curata da Maria Cristina Bandera, direttrice scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, accanto al Caravaggio sono esposti i dipinti dei suoi seguaci meridionali o attivi nell’Italia del Sud, che fanno parte della stessa collezione e offrono una efficace testimonianza  del significato storico della sua pittura. Grandi capolavori possono ritenersi cinque tele che raffigurano gli Apostoli, del giovane Jusepe de Ribera e la Deposizione di Cristo di Battistello Caracciolo, il principale caravaggesco napoletano. Il profondo radicamento dell’esempio del maestro nell’arte napoletana è attestato dal David di Andrea Vaccaro e dal drammatico San Girolamo del Maestro dell’Emmaus di Pau. Nelle opere di Matthias Stom, a lungo attivo in Sicilia, si materializza una perfetta sintesi tra la cultura nordica di partenza –  legata al caravaggismo olandese – e la pittura italiana. Sono inoltre presentate opere di Lanfranco, del Maestro dell’Annuncio ai pastori, di Filippo Napoletano e di Giacinto Brandi.  Il percorso si conclude con due capolavori di Mattia Preti, l’artista che più di ogni altro contribuisce a mantenere per tutto il Seicento la vitalità della tradizione caravaggesca. Nell’ambito della mostra è, infine, prevista la proiezione del film di Mario Martone dal titolo Caravaggio, l’ultimo tempo (durata 40‘), realizzato nel 2004, nel quale il grande regista ricostruisce, con dettagli dei dipinti e immagini girate delle periferie napoletane, la vicenda artistica ed umana del Caravaggio nei suoi ultimi anni, vissuti nell’Italia meridionale.

Biglietti
– Intero 12 euro 

 Ridotto 10 euro per gruppi di almeno 12 visitatori e apposite convenzioni, possessori
della Otranto Card

– Ridotto speciale 6 euro per minori di 18 anni, apposite convenzioni e residenti nel Comune di Otranto

Gratuito per minori di 6 anni e minori di 18 anni in visita con i genitori, guide turistiche con patentino (con gruppo), disabili ed un accompagnatore, giornalisti accreditati

4 Commenti

  • gianni manco

    Un tema d’eccellenza. Peccato per la mancanza delle opere di Paolo Finoglio (solo nell’articolo?), pittore caravaggesco che ha operato alla corte dei Conti di Conversano.

    Rispondi
  • Patrizia Staffiero

    La mostra si annuncia come tale, di respiro più ampio e ‘superiore’. Unica incertezza che non riguarda soltanto questa sede: “perché l’ingresso è gratuito per i giornalisti e non per gli storici dell’arte e gli artisti che di questa vivono?”

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

    Il tuo nome (richiesto)

    La tua email (richiesto)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    captcha